Le famiglie Frigerio e Gallo Cassarino, in occasione del viaggio di ritorno in India dei loro figli hanno visitato lo shelter di Neev (Mumbai), che Mehala sostiene attraverso il progetto “Il Sogno di Crescere”, ecco il loro racconto.
“Il viaggio di ritorno in India, è l’occasione perfetta per visitare finalmente lo shelter di Neev a Mumbai.
All’arrivo incontriamo Johnathan, un membro dello staff, sua moglie Bharati, altri operatori e una trentina tra bambini (il più piccolo cinque anni) e ragazzi (il più grande 17).
La prima cosa che notiamo è che questi bambini e ragazzi sono tutti maschi, vivaci e sorridenti, ci sediamo nell’atrio e, come a scuola, facciamo un giro di presentazione in inglese (anche i più piccoli lo parlano).
Alla parete che si trova alla nostra sinistra, vediamo una grande bacheca e una mensola piena di medaglie e trofei sportivi, i ragazzi ci raccontano con orgoglioche sono stati vinti da loro durante i tornei e le maratone cui partecipano durante l’anno.
Facciamo con loro una bella chiaccherata e scopriamo i loro sogni, “cosa vogliono fare da grandi”: poliziotto, ingegnere, cuoco, YouTuber.
Jonathan spiega che loro fanno di tutto per incanalare i ragazzi in un progetto concreto, e far comprendere loro che non devono lasciarsi scappare questa opportunità: soprattutto devono impegnarsi costantemente a scuola per raggiungere i propri obiettivi.
Finito questo momento i ragazzi si mettono a giocare (anche loro sono in vacanza perché le scuole sono chiuse) a carte, a calcio, a rincorrersi, mentre noi visitiamo la struttura partendo dalla cucina, dove le cuoche ci fanno assaggiare un chapati buonissimo.
Salendo ai piani superiori, scopriamo le stanze in cui dormono gli operatori e i bambini, l’aula computer, un piccolo locale all’ultimo piano, dove tutto è ordinato e riposto con cura in scatole personali. Qui c’è rispetto, attenzione, dignità.Gli oggetti e gli indumenti dei bambini sono in ordine, ben risposti in scatole chiuse in un locale all’ultimo piano.
Il progetto IL SOGNO DI CRESCERE non è solo un aiuto materiale, ma un ponte verso il futuro, un'opportunità concreta per questi giovani di costruire la propria strada.
Ogni gesto, ogni contributo, per quanto piccolo, può fare la differenza”.