News

Mehala

Articolo di Panorama: noi non siamo così

Il numero di Panorama in edicola questa settimana pubblica una copertina vergognosa, che ritrae un bambino con un cartellino prezzi come se fosse in vendita, accompagnato dall’ancora più vergognoso titolo “il commercio delle adozioni”. Per tutti noi genitori adottivi, operatori e volontari, che lavorano ogni giorno con passione per favorire l’incontro fra dei bambini abbandonati e dei genitori disposti ad accoglierli, oltre che per sostenere i progetti che possono aiutare i paesi da cui quei bambini provengono a risolvere, sia pure in piccola parte, i problemi e difficoltà con cui si scontrano ogni giorno, è un’accusa infamante che non possiamo accettare e che mina tutto quello in cui crediamo e che sosteniamo ogni giorno. Eppure, leggendo l’articolo, non si può che concordare con quello che scrive il giornalista, tutto purtroppo vero. E’ vero che nel mondo degli Enti autorizzati alcuni enti hanno ingannato e truffato le famiglie adottive, promettendo cose che non potevano mantenere, facendosi profumatamente pagare per questo e che due di loro sono anche stati condannati da due diversi Tribunali. E’ vero che la CAI è stata inoperosa per almeno 3 anni, lasciando da sole le famiglie adottive e gli Enti autorizzati ad affrontare i delicati problemi che ogni adozione comporta, rimborsando solo l’anno scorso con anni di ritardo parte dei costi sostenuti, come la legge gli imponeva di fare. E’ vero che la politica, qualunque fosse il colore dei governi che si sono succeduti, si è in questi ultimi anni disinteressata delle adozioni, che non portano voti, salvo utilizzarle come operazione di immagine quando serviva per scopi elettorali. Sì, purtroppo è tutto vero e nasconderlo serve solo a fare il gioco di chi ha portato discredito sulle adozioni internazionali, contribuendo a farle precipitare in pochi anni da più di 4.000 a poco più di 1.000 all’anno. Ma rimane quella copertina, che per noi tutti che ogni giorno lavoriamo con le adozioni ed accudiamo i nostri figli è un pugno nello stomaco, il solito titolo scandalistico che fa di tutta un’erba un fascio e che ci condanna tutti come ladri di bambini. E allora lo diciamo con forza: NOI NON SIAMO COSI’! I vostri figli non sono stati “comprati”, ma adottati seguendo le procedure e le leggi dello Stato Italiano e degli Stati da cui provengono, rispettando le linee guida imposte dalla Convezione dell’Aia. Abbiamo accuratamente selezionato gli operatori ed i referenti con cui lavoriamo, perché rispettassero non solo le leggi, ma l’etica e lo spirito con cui vogliamo che venga portata avanti ogni adozione. Abbiamo rinunciato a lavorare con paesi in cui sappiamo  che operano referenti senza scrupoli, guarda caso proprio quelli citati nell’articolo di Panorama. I costi che facciamo pagare sono pubblicati sul nostro sito, ma non é un “listino prezzi”, ma una questione di trasparenza verso le coppie che adottano con noi che, peraltro, la legge giustamente ci impone. Sono troppo alti? E’ vero, ma circa la metà di quei costi serve per remunerare il lavoro dei professionisti che vi seguono tutti i giorni ed a pagare i costi della nostra sede, di cui tutti voi usufruite, mentre l’altra metà è dovuta alle pratiche burocratiche e sostentamento dei bambini quando sono ancora in istituto, che le leggi degli Stati in cui adottiamo ci impongono. Il problema è un altro: in questi anni le famiglie sono state lasciate da sole, sia da chi doveva controllare e sanzionare gli abusi, sia da chi poteva portare avanti politiche di sostegno economico non solo all’adozione, ma a tutte le famiglie con figli e non l’ha fatto. Per questo noi, insieme, agli altri Enti del coordinamento Oltre l’Adozione a cui abbiamo aderito, abbiamo fatto istanze alla CAI ed al Governo perché nella legge finanziaria venisse previsto un aiuto alle coppie adottive con rimborsi certi, che consentissero di rendere l’adozione accessibile anche alle famiglie che oggi non se la possono permettere. Istanze purtroppo inascoltate.
Ecco perché vogliamo vogliamo ribadirlo e vogliamo che voi lo diciate con orgoglio ai vostri figli: NOI NON SIAMO COSI’! Nessun bambino di Mehala è stato “comprato”, ma adottato prima di tutto grazie all’amore dei suoi genitori, oltre che all’impegno dei nostri operatori, seguendo procedure sicure e rispettose della legge. Purtroppo in ogni prato cresce anche l’erbaccia, ma i vostri figli non sono l’erbaccia, ma i fiori del prato!
Diteglielo, con orgoglio, anche da parte mia.
Un saluto affettuoso
Guido Fossi   – Presidente Mehala onlus

Lascia un commento